Onorevoli Colleghi! - Nel marzo del 2001, l'Associazione nazionale dei comuni italiani ha patrocinato la formazione del «Club dei Borghi più belli d'Italia», finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del grande patrimonio storico, artistico, paesaggistico e delle produzioni tipiche dei piccoli comuni.
      L'iniziativa ha riscosso un buon successo, tanto che più di novanta comuni hanno aderito al «Club», ritenendo, così facendo, di meglio proporre l'immagine del territorio locale all'interno del «mercato» del turismo di qualità, verso il quale, sempre di più, si sta orientando una vasta fascia di cittadini in cerca di uno stile di vita diverso da quello delle grandi metropoli italiane.
      Una conferma di tale orientamento si trova nell'ultimo rapporto «Sulla situazione sociale del Paese» predisposto dal CENSIS, laddove si mette in luce la «diffusa propensione borghigiana» per descrivere la propensione di molti cittadini a «vivere negli insediamenti di piccola e media dimensione».
      Giova ricordare come in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, sia ancora molto forte il radicamento nel territorio di nascita: i borghi italiani sono luoghi della cultura talmente radicati nei saperi e nelle tradizioni locali da costituire un grande giacimento sociale ed economico che è alla base dello stesso senso di appartenenza alla nazione.
      La presente proposta di legge si prefigge lo scopo di venire incontro alle tante sollecitazioni che vengono dal territorio, dai cittadini, dalle numerose associazioni interessate alla salvaguardia del nostro patrimonio storico

 

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e urbanistico, nonché dalle stesse amministrazioni locali, finalizzate al sostegno di misure volte al recupero e alla valorizzazione dei centri urbani dei tanti borghi che arricchiscono il nostro Paese.
      In particolare, la presente proposta di legge - approvata con voto pressoché unanime in un testo unificato nella XIV legislatura dalla Camera dei deputati - prevede all'articolo 1 opportune iniziative volte alla riqualificazione urbana dei centri storici e degli insediamenti storici ai quali assegnare il marchio di «borghi antichi d'Italia», strumento di riconoscimento e di tutela degli insediamenti urbani più qualificati sotto il profilo della conservazione e del rispetto delle tipicità urbanistiche che li caratterizzano.
      Il riconoscimento del suddetto marchio comporta, per le rispettive amministrazioni comunali, la possibilità di accedere, ai sensi dell'articolo 2, al sostegno finanziario dello Stato per progetti di risanamento e di recupero del patrimonio edilizio da parte di privati, nonché per le opere pubbliche o di interesse pubblico prioritariamente finalizzate al recupero, alla salvaguardia, al restauro delle aree pubbliche, alla cablatura e a ogni altro intervento volto all'eliminazione di elementi architettonici e di arredo urbano in contrasto con le esigenze di riqualificazione e tutela dei luoghi interessati.
      L'articolo 2 reca le disposizioni finanziarie.
 

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